Mitologia Greco-Romana:
Di color ceruleo si dipingevano gli Dei marini, e si abbigliavano le Nereidi, e si tingevano le bende che portavano le vittime offerte agli stessi Dei. Nelle pitture antiche anche le vesti delle Ninfe son Cerulee, perché il loro nome viene dall'acqua; ed è ceruleo il manto di Giunone, dea dell'aria, perché questo è il colore del cielo.
Si avvolgeva l'Odissea in una pelle cerulea, per dare significato ai viaggi marittimi del grande Ulisse (così come si avvolgeva di rosso l'Iliade a motivo del sangue sparso nelle battaglie, che formano il soggetto di quel poema).
A Roma, il generale della cavalleria prendeva uno stendardo ceruleo per annunziare la sua dignità, perché Nettuno aveva prodotto il cavallo. Inoltre coloro che avevano fatto qualche bell'impresa in mare, venivano ricompensati colo magnifico dono di un'insegna cerulea.
Nei giochi del circo, una parte dei combattenti, vale a dire una delle quattro fazioni, era vestita proprio di color ceruleo, per indicare la marina, o la stagione piovosa, come le altre significavano la primavera, l'estate e l'autunno.
Citando infatti Bonaventura Overbeke nel: "Degli avanzi dell'antica Roma opra postuma " :
"Il Ceruleo è il color marino, e appartenente perciò al Nume del Mare cui le favole danno l'invenzion del Cavallo".
Significato e simbologia
Il blu-ceruleo ricorda il cielo, le vaste distese d’acqua,i terrificanti abissi dell’oceano. Gli occhi cerulei, ad esempio, erano sinonimo di elevatezza d'animo e di sentimenti. I popoli primitivi, in maggior luogo quelli medio-orientali (Egizi, Babilonesi, Ebrei ecc...) credevano che queste lontane cerulee misteriosità fossero la dimora degli dei, degli spiriti o degli antenati, e questo modo di pensare originò l’associazione del blu con la religione, infatti è presente nell’iconografia religiosa di tutto il mondo.
Nei mandala tibetani il blu simboleggia la condizione in cui si è superato il turbinio delle passioni e la coscienza può esaminare ogni cosa con chiarezza; secondo Jung il blu significa altezza e profondità, il cielo infatti è lontano e si spinge fin dove lo sguardo può arrivare come l’oceano e, nella natura, il blu ci parla di realtà molto più grandi della nostra dimensione umana, un po' come nell’iconografia luciferiana dove i demoni (intesi come entità elevate e non negative secondo la credenza cattolica) appaiono contornati da un aura azzurra. I primi cristiani collegavano il blu a Dio Padre mentre oggi è il colore della Madonna il simbolo del femminile e delle qualità ad esso connesse come la compassione, la devozione, la fedeltà, qualità materne associate alla Vergine Maria che incarna l’ideale della madre perfetta.
Il blu come archetipo materno positivo deriva dalla nostra storia biologica prima di nascere infatti siamo creature dell’acqua in una soluzione simile a quella del mare da cui originò la vita, come simbolo dell’acqua il blu suggerisce altri significati, pulisce, nutre , rinfresca, purifica, trasforma le sostanze dissolvendole, le rende mescolabili.
Troviamo qualcosa riguardante il blu-ceruleo anche nella tradizionale arte buddista. Esso infatti caratterizza uno dei cinque Buddha trascendentali (tutti identificati da un colore), personificandone gli aspetti astratti : Akshobhya - blu.
Il riferimento ai cinque colori è stato fatto in ottica di un processo di purificazione e potenziamento degli organi di senso. Ciò si verifica durante la meditazione sulla dea Tara: il Blu è di atto associato alle orecchie. Tale pigmento, trasforma la rabbia in saggezza, ed ha il significato di ascensione e purezza.
In una visualizzazione spettacolare, la tradizione tibetana afferma che la sillaba HUM (parte del mantra Om Mani Padme Hum), anche se di colore blu, irradia cinque colori diversi. Ciò che a noi interessa è il punto sulla mezzaluna il quale dovrebbe essere blu.
Fonti:
"Dizionario d'ogni mitologia e antichità : Parte 2" di
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